Qui qu'a vu Coco?
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Belle bimbe quanto mi siete mancate! Sono tornata stamattina da Londra e vi racconterò il tutto nel post di domani. Oggi è domenica, e come ogni domenica che si rispetti in questo blog si parla di icone. Questa domenica la mia prescelta è lei, colei che andando contro tendenza ha creato la tendenza: Coco Chanel.
Gabrielle Chanel nasce alla fine del 1800 da una famiglia poverissima, talmente povera che il padre è costretto a lasciare Gabrielle e la sorella dalle suore. E' durante questi anni che impara a cucire, e l'influenza della vita vissuta nell'orfanotrofio si rivede poi nelle sue creazioni: il bianco e il nero (colore delle tonache). Una volta troppo grande per vivere dalle suore, inizia a lavorare di giorno in una sartoria d'intimo e la sera come cantante in un bar, dove si dice che cantasse la canzone "Qui qu'a vu Coco?" e da lì sembra che prenda il nome Coco.
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La ragazzina era molto ambiziosa e approfittatrice, i suoi primi finanziatori erano i suoi stessi amanti ed ha sempre preferito la carriera all'amore. Quando viveva dal suo primo amante, in una residenza in campagna, Coco si rifiutava di vestire con quei corpetti stretti e quei cappelli sfarzosi, così si vestiva con i vestiti del suo lui aggiustandoli su di se, indossando ovviamente pantaloni, ma pantaloni da cavallerizza, in quanto il suo uomo aveva dei cavalli da corsa. La sua prima cliente fu un'altra amante del suo uomo che le chiese un cappello per l'inagurazione delle corse di cavalli a Longchamps (altra marca francese), Coco realizzo un cappellino piccolo in paglia con dei fiorellini e quello fu il suo primo successo; con i soldi delle sue prime vendite aprì la sua propria boutique a Parigi in 21, Rue Cambon. Durante la seconda guerra mondiale fu costretta a chiudere e si schierò dalla parte sbagliata: fu amante di un menmbro del controspionaggio nazista e poi di una guardia S.S.
Finita la guerra andò per un periodo negli Stati Uniti per poi tornare a Parigi negli ultimi anni '40 dove ritrovo' il successo, ma in più grande. Negli anni '50 creò i suoi famosi tailleurs et la borsetta, la borsetta che tutte noi vorremmo nel nostro guardaroba.
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La borsetta 2.55 s'ispira alla moda maschile, con più precisione alle giacche trapuntate che indossavano gli stallieri, la cosa che ha reso famosa la 2.55 al'epoca fu il fatto di avere una tracolla, che secondo le dichiarazioni di Chanel, si era stufata di portare le borsette a mano e voleva qualcosa di pratico da indossare. Mademoiselle non mise il suo logo come chiusura, quello che tutte noi conosciamo, ma era un semplice rettangolino di metallo, fu Karl Lagerfeld in seguito, per lanciare la nuova 2.55 negli anni'80, che introdusse il logo come chiusura e la striscia di pelle nella catenella della tracolla, ed ora la troviamo solo così. Piccolo anedetto: si dice che Chanel tenesse nella tasca principale della borsetta le lettere dei suoi amanti, e nella taschina esterna i soldi.
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Coco Chanel morì ad 81 anni da sola nella sua camera dell'hotel Ritz a Parigi. La sua casa di moda fu lasciata nelle mani dei suoi collaboratori che poi in seguito cedettero a Karl Lagerfeld.
A proposito di Karl Lagerfeld ho da dire una cosetta, che è la mia personale opinione, forse le amanti della casa Chanel mi derideranno per questo ma...trovo che Karl sia troppo attaccato al passato, che non sia molto innovativo su certi articoli, e che se Chanel fosse ancora viva avrebbe sicuramente creato qualcosa di diverso e molto più originale...ma lo so io sono qui e Karl Lagerfeld è dove è! Ciò non toglie che mi taglierei un dito per avere una 2.55 o un vestito disegnato da lui.
Vorrei aggiungere qualche riga a proposito del profumo Chanel N°5 creato nel 1923 con l'aiuto di profumieri, e fu chiamato così perché la quinta essenza la scelse Mademoiselle, ed è uno dei profumi più venduti al mondo dalla sua creazione.
Insomma, per concludere Chanel era ed è un'icona della moda, piace a tutte e non dite di no! Tutte vorremmo la 2.55 e le ballerine bicolore, se non è così allora ditemi il perché nei commenti! Questa domenica come promesso ho parlato di un'icona mora, e anche lei fumatrice accanita...ma deve essere una cosa delle francesi :)
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E grazie a tutte le belle bimbe che mi leggono sempre, mi siete mancate troppo! Sul serio!
Axelle.
Articolo bellissimo, è stato un piacere leggerlo. Adoro Chanel n°5 e anche il nuovo Coco Noir non scherza. Bentornata :)
RispondiEliminaSono d'accordo su tutto, anche sul fatto che Karl Lagerfeld si sia adagiato sugli allori piantati da Coco!
RispondiEliminaBentornata!!!
RispondiEliminaChanel... un mito!!
Chanel è stata veramente una donna straordinaria!
RispondiEliminahttp://thestyleattitude.blogspot.it/